venerdì 14 marzo 2008

Conferenza stampa, Alex Del Piero prima di Juventus-Napoli


Parola d’ordine: equilibrio. «In questo momento della stagione non dobbiamo essere né troppo tranquilli e neppure troppo rilassati. Ci vuole equilibrio. E’ solo quello che dà la via».

Undici finali. «Conoscendo il valore di Fiorentina e Milan, quatto e cinque punti non ci possono far dire di essere in una posizione tranquilla. Fondamentali sono stati i punti conquistati a Genova. Questo è il momento di spingere sull’acceleratore e per noi le ultime 11 partite dovranno essere 11 finali».

Energie sufficienti. «Sarà il campo a dire se abbiamo ancora energie per arrivare al traguardo. Da qui alla fine c’è solo un turno infrasettimanale, quindi abbiamo il tempo per recuperare e non solo dal punto di vista fisico».

Bilancio rinviato. «Questo non è il momento di tirare le somme, neppure sugli obiettivi futuri. Ora dobbiamo pensare solo a ottenere il massimo in ogni gara, quindi cercare di vincere sempre. Io non firmo mai per nessun obiettivo, voglio giocarmi le mie carte fino alla fine. Sono 16 anni che punto al massimo e ottengo il massimo».

Quale Europa? «Giocare per l’accesso alla Champions League o per la Uefa sono cose diverse. Non solo dal punto di vista economico ma per il fascino della competizione. Ormai la Coppa Uefa è una mini Champions League, ma tanto vale lottare per quella più affascinante».

Campionato ancora aperto. «In sette giorni noi abbiamo perso sette punti su nove, anche per colpe nostre e di questo ci dispiace molto. Ma anche l’Inter ne ha lasciati cinque in poche partite. Puntare al massimo vuol dire sperare anche nel possibile secondo posto. Per questo mi auguro che la Roma possa fare benissimo in Champions League e un po’ meno in campionato».

Ripartire col Napoli. «Il ricordo della gara d’andata è lontano, ma dovremo cercare di usarlo come una molla in più. In ballo ci sono tre punti importanti e giocare in casa deve essere determinante. Mi spiace per l’infortunio a Zalayeta. Segno spesso al Napoli?
Spero di continuare anche questa volta».

La visita di John Elkann. «Ieri abbiamo parlato del momento della squadra. Lui ha ribadito la vicinanza della società in questo momento, io gli ho detto che il clima è buono e che davanti abbiamo partite importanti da cui vogliamo trarre il massimo».

Futuro bianconero. «In questi anni abbiamo mantenuto caratteristiche importanti come la grinta, la determinazione e la voglia di vincere. Per il futuro ripartirei sempre con queste basi. Siamo coscienti che ci manca qualcosa, ma capire cosa e metterlo in pratica è più difficile. Una campagna acquisti ottima e un po’ più di fiducia potrebbero servire».

Bilancio personale. «Anche per un bilancio personale è presto parlarne. Sicuramente sono chiari gli obiettivi da raggiungere e solo alcuni dipendono da me. Voglio continuare ad ottenere il massimo, scendendo in campo con determinazione e voglia. E poi c’è la speranza di andare agli Europei».

Caccia ad Euro 2008. «Non deve essere un tormentone. Io e Donadoni abbiamo parlato prima dell’ultima convocazione. Lui vuole risposte dal campo e io so di potergliele dare. Il campo è l’unica via per entrambi gli obiettivi. Passa tutto da queste partite. Io sono consapevole che la mia è una bellissima annata fino ad oggi e voglio finirla ancora meglio. Poi il mister ha tutta la libertà di scegliere la situazione più opportuna. Io devo solo continuare così».

Cambio di atteggiamenti. «Con quello che ho fatto l’anno scorso e con quello che sto facendo quest’anno, credo di aver fatto cambiare molti atteggiamenti nei miei confronti. Ho dato risposte importanti. Non solo alla stampa, ma anche ad altre componenti dell’ambiente. Per questo non posso che essere soddisfatto. Solo i fatti possono determinare certe cose e se ottieni risultati positivi c’è più entusiasmo».

Tanti aspetti determinati. «Tanti aspetti stanno incidendo sul risultato finale. La preparazione fisica personale è solo una di queste. Poi c’è l’analisi delle partite giocate, l’alimentazione e anche la serenità familiare».

Bandiera al di là dei numeri. «Tra poche partite raggiungerò Scirea nella classifica delle presenze? I numeri hanno importanza e vanno sottolineati il giusto. Per me sarà un orgoglio raggiungere un campione entrato nella storia al di là dei suoi numeri. Proprio come altri come Boniperti e Furino. Poi ci sono giocatori che senza aver fatto record sono nel cuore della gente, come ad esempio Platini. Conta cosa si vince, cosa si fa, come ci si comporta. E sotto questo aspetto, spero di imitare Scirea, Boniperti e gli altri».


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