giovedì 24 aprile 2008

Intervista a Gigi Buffon, presa dal programma Sky Attenti a quei due


La Champions ti manca?
"Sicuramente."

La Juve è già competitiva per la Champions o ha bisogno di ritocchi?
"Competitivi lo siamo anche quest'anno. Finchè hai solo un traguardo da raggiungere e da conseguire, anche se magari non sei all'altezza delle più forti, puoi sempre trovare delle forze che, magari, non sapevi neanche di avere. Nel momento in cui si punta a un qualcosa di importante e gli obiettivi a inizio stagione cominciano ad essere più di uno, bisogna fare una disanima serena della squadra e trovare qualche rinforzo."

Hai fiducia nella nuova dirigenza o dai consigli?
"Consigli non ne do, perché sono bravissimi a sbagliare da soli anche i dirigenti (ride, ndr). Dall'alto della loro competenza, in questi anni hanno dimostrato di saperci fare, anche coadiuvati dall'aiuto del mister, e credo che troveranno le soluzioni e i rinforzi migliori."

Sui portieri del passato.
"Credo che la migliore espressione sia stata Zoff. Anche Albertosi, Peruzzi, però ci vuole anche un briciolo di fortuna, sicuramente."

Sei più forte oggi, nonostante qualche acciacco, o quando avevi 20 anni?
"Qualitativamente a 17 anni avevo doti che ora ho perso, a livello di tempestività e di uscite avevo tempi eccezionali, ora con l'età sbaglio e oso di meno, però, chiaramente, mi preferisco ora, do un'immagine da portiere concreto e da grande squadra. Prima ogni tanto facevo la cavolata."

Sull'incoscienza da giovane.
"Io, già dal settore giovanile, ero stato allenato per attaccare la palla, poi sono entrato, con il tempo, in una fase difensiva. Chiaramente gli infortuni ti fanno rischiare di meno. Alcune volte, le regole per l'espulsione immediata del portiere, fanno sì che uno ci pensi due volte prima di rischiare."

Sull'esordio in Nazionale.
"L'ultima cosa che avrei voluto fare era giocare in quella giornata. Quando si è fatto male Pagliuca, sinceramente non è che fossi felicissimo. Era la prima partita, era importante, era lo spareggio per il Mondiale, le condizioni climatiche non è che mi agevolassero. Fare una parata dopo pochi minuti mi ha agevolato."

Sull'espulsione di Zidane ai Mondiali.
"Il merito è mio, penso di essere stato l'unico ad aver visto. L'azione era proseguita, eravamo nell'area francese e allora mi sono accorto di questo fatto e ho richiamato in maniera forte e veemente l'attenzione del guardalinee. Secondo me, a sua volta, il guardalinee ha chiesto conferma al quarto uomo e lì qualche immagine tv deve aver fatto il resto. Non è stato un gesto sportivo chiedere l'espulsione degli avversari... Eravamo in una difficoltà talmente estrema, fisicamente ci stavano ammazzando, ho pensato magari uno in meno riusciamo a salvarci fuori."

Prima di arrivare al Mondiale c'era stata Calciopoli.
"Chiaro che le premesse ti portavano a presagire che potesse finire in maniera ingloriosa."

Quando hai tutti contro trovi qualcosa in più?
"Quando ti trovi coinvolto in prima persona e ci sono continui attacchi contro di te, diventa difficile poter pensare solo al calcio. Se abbiamo vinto, abbiamo avuto motivazioni, pregi e meriti, però è stata una casualità."

Sulla stagione in Serie B.
"Nelle prime partite, in trasferta, ero impegnato sovente. Devo dire che è stata la mia fortuna essere rimasto alla Juve in maniera convinta perché, se avessi avuto qualche esitazione, anche nelle prime partite non mi sarei fatto trovare pronto. Dal punto di vista umano, dell'affetto, credo che lo rifarei. È un'esperienza che ti fa accrescere la tua autostima e c'è bisogno anche di quello. Credo che la vera motivazione sia che a me piace giocare a calcio e giocare per vincere. Ho detto: se devo rimanere in A per arrivare decimo o ottavo, preferisco andare in B, partire con la penalizzazione e compiere l'impresa, alla fine ti gratifica di più."

Sugli scudetti vinti e poi tolti: che spiegazione ti dai?
"Noi giocatori siamo i giudici migliori di quello che accade in campo e sappiamo realmente quando una squadra è più forte delle altre. Tutto quello che gira intorno al calcio, al rettangolo di gioco, fa parte dell'istituzione, loro fanno le regole e decretano in base a una legge il vincitore e lo sconfitto. Hanno deciso così e va benissimo."

Tu sentivi la sudditanza degli arbitri?
"Obiettivamente, con le grandi in genere c'era un tipo di atteggiamento che non veniva riscontrato con le piccole squadre, quello è inevitabile. Però, nel momento in cui vengono fatte certe accuse, bisogna averne le prove, perché non sono accuse da niente, rovinano anche la reputazione delle persone. Con questo non voglio dire che non fosse o che non sia vero, però tutto va provato."

Qual è stato il momento migliore della stagione: la vittoria a San Siro contro l'Inter?
"Per i tifosi credo che sia il ricordo indelebile da mettere sul comodino e da incorniciare."

Avete festeggiato dopo?
"Per quel che mi riguarda, cerco sempre di rimanere distaccato, perché poi compio dei gesti inconsulti. Era importante vincere perché nel pomeriggio avevano vinto sia Fiorentina sia Milan, per cui non mi interessava giocare contro l'Inter."

Vi servirebbe un po' di qualità: tu sponsorizzi l'arrivo di un grande campione?
"Un giocatore come Ronaldihno lo vorrebbe chiunque come compagno di squadra, ma un giocatore così fa la fortuna di una squadra nel momento in cui è incentivato e ha voglia, perché se no sono giocatori "palla al piede" per una squadra."

Te l'aspettavi una Juve così competitiva?
"No, pensavo di avere più difficoltà, pensavo che arrivare quarti sarebbe stata un'impresa. Sono convinto tuttora che quello che abbiamo fatto sia stata una cavalcata incredibile, però questo non deve buttare fumo negli occhi a nessuno."

Su Del Piero.

"Il suo anno migliore. Da novembre ha fatto cinque mesi da autentico fuoriclasse. A parte i gol, che lui è sempre stato freddissimo sotto porta, a livello di fisico e a livello di corsa è uno di quelli che tira la carretta, sempre pronto a difendere."

Tu lo porteresti agli Europei?
"Un Del Piero così... "

E Cassano?
"E' un piacere giocare con lui, perché è un talento fuori dal normale. Ma lui è fuori dal normale in tutto, ha quel problema lì, però è un ragazzo al quale non puoi voler male. Quello che deve fare lo sa anche lui, perché glielo ripetono tutti mille volte al giorno per cui rischiamo di rovinarlo noi parlandone troppo."

Sui portieri italiani.
"E' cambiato molto il modo di operare nelle società. Alla fine l'Inter quando fece giocare Zenga, lui veniva dalla Serie B. Ci sono portieri importanti, però in questo momento in Serie A c'è un po' l'ansia da risultato per cui tutti non hanno pazienza con i giovani."

C'è il nuovo Buffon?
"Non ne ho idea. Io credo che la mia forza da giovane sia stata quella di avere un carattere estroverso, una personalità molto forte, anche se ero giovane. Alcune volte, se ti fai vedere troppo forte e troppo debole nel calcio ci vuole un attimo perché tu venga prevaricato. Adesso sono molto più riflessivo e tranquillo."

Credi che la faccenda Soros abbia distratto la Roma per lo scudetto?
"Sicuramente non l'ha aiutata. La Roma non ce la può più fare perché, a parte il mese di difficoltà, l'Inter è la più forte di tutte, per cui credo che porterà a termine anche questa missione."

Fra Cristiano Ronaldo e Messi, chi vorresti evitare?
"In questo momento Cristiano Ronaldo è l'espressione migliore, seppur non sia un attaccante vero, è un giocatore che predilige partire da esterno, ma in questo momento sta facendo un sacco di reti. Messi è un talentissimo, ha un qualcosa in più degli altri e la consacrazione gliela darà la sua carriera."

Cudicini sarà il secondo portiere della Juve?
"Non lo so, ho visto anch'io sui giornali che lo accostano a noi. Ha avuto un passato glorioso con mister Ranieri. Non so se sia una necessità quella di cercare il secondo portiere, perché anche Belardi, quando ha giocato, ha risposto da grande portiere."

Cech sta tornando grande?
"Lui è stato un grande portiere fino a prima dell'infortunio, poi ha avuto qualche problema in più. Non guardo l'infortunio perché non l'ho ancora visto e non lo voglio vedere, perché poi quando gioco qualche flash mi viene in mente. Adesso sembra recuperato e fornisce prestazioni di livello, mi sembra un professionista."

La tua papera più clamorosa?
"In assoluto, a Bristol in Under 21."

Su Dida.
"Dopo Manchester ha fatto un anno fantastico, parava di tutto. Probabilmente, oggi avrà qualche problemino fisico. Nella carriera di un portiere, la fiducia dell'ambiente, dei compagni, e l'aspetto psicologico non è da trascurare, ci deve essere stato qualcosa che ha giocato in maniera negativa nella sua testa."

Sul Pallone d'Oro non vinto.
"In finale non ho parato un rigore, però è andata bene. Preferisco aver vinto il mondiale."

Sei stato più vicino al Milan o all'Inter?
"Non lo dico perché sono cose inutili e mancherei di rispetto nei confronti di qualche mio collega."

Nel tuo futuro c'è il Genoa?
"Questi sono i sogni che uno ha da bambino, essendo stato tifoso del Genoa. Questo è chiaro che è una cosa alle quale tengo, non so se sia possibile."


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