venerdì 19 settembre 2008

Meglio Sky o la Rai? Rispondo con un video: Introduzione di Juventus-Zenit fatta da Fabio Caressa

Tutti conoscono la differenza abissale che intercorre tra una partita vista con Sky e una partita (la stessa!) vista con la Rai.
Sky è migliore della Rai sicuramente per le enormi potenzialità di carattere tecnico, che spaziano dalla chirurgica perentorietà dei replay al maggior numero di telecamere sul campo. Ma l'emittente satellitare sovrasta quella del servizio pubblico anche per la migliore offerta di professionisti del settore, capaci di comunicare più idoneamente i contenuti calcistici.
A partire dal telecronista: tra i frontman di punta delle due emittenti intercorre un baratro di competenze e capacità che imbarazzerebbe anche quelli dallo stomaco di ferro. Fabio Caressa è unico nel suo genere, e una partita di calcio seguita con il suo commento è uno spettacolo nello spettacolo, non tanto per la vena euforica e di colore con cui gestisce la cronaca (peraltro apprezzabilissima), quanto piuttosto per la conoscenza a tutto tondo che possiede nei confronti del mondo del calcio in generale e delle fasi tecniche della partita in particolare.
Marco Civoli, invece, punta di diamante della Rai, è un germoglio di noia e malinconia, che fa rattristare anche i ragazzetti più vivaci. Certo, il tono della voce non è tutto, direte voi. Ma se a un ritmo di telecronaca ammorbante ci si aggiunge una risma di imprecisioni nominali e di giudizi incomprensibili, la frittata è fatta.
Oltre ai telecronisti, vanno citati anche i commentatori tecnici, ossia le voci che accompagnano e descrivono la telecronaca dal punto di vista meramente tecnico. Se da un lato possiamo annoverare esperti quali Bergomi, Mauro e Di Gennaro, dall'altro ci ritroviamo di fronte a gente come Collovati, Mazzola e Dossena. Badate bene, quello che va considerato non è la loro carriera da calciatori, ma la loro abilità nello spiegare i fatti calcistici. E chi ha potuto seguire una partita su Sky sa che è impossibile sentir chiamare un giocatore con un "quello là", invece che col suo nome vero.
Sarebbe opportuno elencare gli inviati a bordo campo, i direttori di studio e i presentatori? No, è inutile. Ci ritroveremmo di fronte alla medesima solfa.

Per rendere quanto detto esplicito a tutti, e per fare un regalo ai tifosi juventini, qui sotto potete vedere di cosa sto parlando. Si tratta dell'introduzione alla partita Juventus-Zenit, fatta da Caressa, nell'occasione in cui la Juve tornava a calcare i campi della Champions League dopo due anni di dolorisissima assenza.



La Rai è indietro anni luce.


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