mercoledì 1 agosto 2007

Nedved: Porterò la Juve in Champions League

Pavel Nedved ha ancora la forza di correre e sputare sangue per la Juventus. Se ne sono accorti tutti a Newcastle, quando contro la squadra inglese, è stato lo juventino più grintoso e desideroso di vincere. Non una novità, se si pensa al Nedved di sempre, ma una scoperta se si pensa che Pavel aveva deciso di lasciare il calcio: "Voi non siete dentro di me e non riuscite a sentire tutti i dolori che provo dopo una partita. Ora impiego molti più giorni per recuperare da un match, mi fa male dappertutto, devo allenarmi con molta più attenzione e cautela. Insomma, a ritirarmi ci stavo pensando davvero per queste ragioni. Ma poi ho cambiato idea perché ho realizzato che avevo ancora un compito da svolgere: riportare la Juventus in Champions League. E io non lascio i lavori a metà".

Lo conosciamo tutti, Pavel. O lo si ama, o lo si odia. Perché lui è così. "Lo so, lo so... Sono antipatico. O, per lo meno, risulto antipatico, ma non me ne frega niente. La verità è­ che quando sto giocando non riesco a pensare a nient’altro che a vincere. Sono concentrato, sono duro, non guardo in faccia a nessuno fino al novantesimo. Sono antipatico anche perché cado troppo? Magari, ma sappiate che io non cado per fare scena, ma per prendere fiato e riposarmi un po’ durante la partita. Avete idea di quanto corro?".

Eh sì, lo sappiamo, Pavel, quanto corri, e sappiamo anche che non ti piace per niente perdere: "­A me non piace mai perdere, anche se ormai sono diventato maturo e le sconfitte in amichevole non mi fanno incavolare come una volta. E poi la Juve per certi aspetti mi è ­piaciuta molto a Newcastle. Diciamo che mi ha convinto al 50% e di questi tempi non è ­male. In sintesi: molto bene la fase offensiva, da rivedere quella difensiva. In attacco, infatti, abbiamo manovrato molto bene e costruito delle combinazioni che mi hanno esaltato. Non abbiamo fatto gol, ma questo perché siamo un po’ imballati e passerà. Dietro abbiamo ballato molto e questo perché con così tanti attaccanti e giocatori offensivi in campo, ­è necessario che tutti diano una mano. Quindi dobbiamo lavorare su questo aspetto. Il tempo non ci manca".

E sul futuro, che idea avrà Pavel Nedved? "­Stiamo lavorando bene. Non voglio fare proclami, perché non mi piacciono e mi sembra poi che gli altri abbiano parlato già molto di vari obiettivi. Io preferisco volare basso e poi avere una bella sorpresina a maggio, piuttosto che dichiarare troppe cose adesso. Ora si lavora, dopo si parla. Ora io penso al fatto che non ci sono solo Milan e Inter, ma anche Roma, Lazio e Fiorentina. Insomma sarà una lotta dura. Ma bellissima perché non ci sono penalizzazioni a rompere le scatole a nessuno e tutte le città più importanti sono tornate in serie A. Sì, sarà il campionato pibello degli ultimi anni. Ma ora mi concentro sull’Amburgo".

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.


Articoli correlati per categorie



Nessun commento:

 
BlogItalia.it - La directory italiana dei blog