lunedì 9 luglio 2007

Ranieri: Sogno un'epidemia bianconera

Claudio Ranieri ha rilasciato un'intervista per La Repubblica, nella quale spiega quello che si aspetta dalla stagione juventina. Ecco l'intervista integrale.

Signor Ranieri, sta aspettando più lei la Juve o più la Juve lei?
"Siamo tutti curiosi di tutto, io per primo. Sento una grande elettricità. Tra pochi giorni comincia la più grande avventura professionale della mia vita".

Cosa la incuriosisce?
"Capire cos'è, oggi, la squadra chiamata Juventus. E cosa potrà diventare. E in quanto tempo".

Sarà impossibile non paragonarla all'ultima Juve in serie A: due scudetti, più tutto il resto.
"Ma quella squadra non esiste più. Ha perso tanti campioni, ha giocato in serie B, è tornata. Però adesso è un'altra cosa".

Che tipo di cosa?
"Una cosa nuovissima".

Ce la racconti.
"Le difficoltà saranno soprattutto mentali, non tecniche, non tattiche. La gente aspetterà sfracelli da noi, perché siamo la Juve e questa è la nostra vocazione storica. Però, attenti a non perdere di vista la realtà".

Basteranno le motivazioni, la rabbia, la voglia di rivincita?
"Saranno eccezionali moltiplicatori di energia. Nessuno, quest'anno, sarà più caricato di noi, questo è poco ma sicuro".

La carica speciale vi permetterà di battervi alla pari con Inter e Milan?
"Ragioniamo freddamente, io non voglio illudere nessuno. Il sogno mi piace, la realtà di più. Le squadre sono fatte di sfumature: una piccola parola dell'allenatore, un cenno, e il giocatore capisce al volo. Ecco, questo le nostre avversarie ce l'hanno già, noi no".

È un invito alla pazienza? Saprà che i tifosi ne hanno sempre pochissima.
"Contro Inter e Milan, e contro tutti, ci batteremo ad armi pari. Se sei la Juve devi puntare a vincere subito e sempre. Dire che ci riusciremo sarebbe un proclama, giurare che ci metteremo l'anima è un dovere".

La parola scudetto è proibita?
"Non mi va di pronunciarla, mi va di provare a vincerlo".

Gli arbitri vi tratteranno in modo speciale?
"Sia chiaro: la Juventus ha finito di scontare tutte le sue colpe, niente carichi pendenti. Se ci sarà un rigore a nostro favore, bisognerà fischiarlo. Mi spiego?".

Si spiega eccome. Mette le mani avanti?
"Seguendo la B da lontano, ma con occhio attento, quest'anno ho notato che talvolta non sono stati concessi alla Juve rigori sacrosanti. Non va bene. Chiedo agli arbitri di essere seri e responsabili, e ai miei giocatori di restare calmi e sereni. Il passato è passato".

Crede che la gente ne sia altrettanto convinta?
"I dirigenti hanno avuto il coraggio di ripulire completamente la casa. L'alone di sospetto è sparito, altrimenti sarebbe un'ingiustizia".

La Juventus ha scelto il miglior allenatore possibile?
"Ah ah ah, il meglio che c'era, è ovvio. Scherzi a parte, so che il sogno era un ritorno di Lippi. Giusto. Per me è un onore essere considerato il più adatto dopo di lui".

Anche per Lippi, la Juventus fu la prima grande occasione.
"Arrivò qui più giovane di me, e con meno esperienza. Ma tutti e due abbiamo avuto a disposizione una Ferrari".

È il tema del mese, da Capello in giù: meglio vincere o meglio il bel gioco?
"Meglio essere italiani, cioè forti, competitivi e fieri della nostra tradizione. Poi, se sei bello di solito vinci. Il Barcellona bellissimo vinceva, quello un po' meno bello ha perso".

La sua Juventus sarà bella?
"Sarà pratica. E se saprà anche piacere, meglio".

Quale virtù possiede Claudio Ranieri?
"Sa cavare il massimo da ogni giocatore".

Come vorrebbe la Juve?
"Eclettica, guastafeste. Una squadra camaleonte. I nostri calciatori sono abituati al 4-4-2? Okay, vediamo se è possibile aggiungere anche qualcosa di diverso. Parlerò, ascolterò, proverò. Giocheremo tante amichevoli proprio per questo. E sceglierò sempre basandomi su dati concreti, senza preclusioni. Mai guardato l'età o il pedigree di nessuno".

Che dire, dunque, dell'età e del pedigree di Alessandro Del Piero?
"Per me, la Juve è Del Piero. Stop. Mi ricordo quel giorno, con la mia Fiorentina stavo vincendo due a zero a Torino contro i bianconeri, poi si perde 3-2 e Del Piero inventa quel gol pazzesco in spaccata volante. Ecco chi è lui, per me".

Pensa che Trezeguet sia davvero felice di essere rimasto?
"Certo che sì. Quel suo famoso gesto con la mano mi stupì moltissimo: lo interpretai come la grande delusione di un ragazzo che non credeva di far parte di un progetto. Non era un problema di soldi o di contratto, solo di fiducia. Per quanto mi riguarda, non ho mai immaginato la Juve senza Trezeguet".

Si è convinto anche Camoranesi?
"Sono sicuro di averlo a disposizione, al meglio".

Avete preso Andrade?
"Lo aspetto, è il centrale difensivo che serviva: il capitano della nazionale portoghese, grande personalità, un leader. È reduce di un infortunio, però ha giocato ventidue partite col Deportivo La Coruña".

Sono previsti altri colpi di mercato?
"A occhio, siamo coperti in tutti i ruoli".

Il centrocampo non è un po' troppo offensivo?
"Tiago e Almiron sono due campioni, e non fatemi nominare gli altri. Tiago, in particolare, è anche abilissimo nel coprire, recupera centinaia di palloni. Nel Chelsea formava una robustissima cerniera con Makelele, dietro Lampard".

Nedved voleva quasi mollare.
"Mai visto nessuno correre così. Non smetterà certo adesso".

Dopodomani comincia il ritiro dell'anno zero: qual è il sogno di Claudio Ranieri?
"Che la Juve sia subito Juve. Che tutti entrino presto in sintonia: dipende solo da noi".

C'è un modo per riuscirci?
"I veterani devono trascinare i giovani, spiegando cosa significa Juventus. Sarà come un contagio. Ecco, io sogno un'epidemia bianconera".


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