sabato 7 luglio 2007

Scolari: Andrade è il difensore giusto per la Juve

Gianni Lovato, giornalista di Tuttosport, ha intervistato Felipe Scolari, attuale allenatore del Portogallo, riguardo ai recenti acquisti portoghesi della Juventus. Di seguito l'intervista integrale.

Felipe Scolari, questa Juve rischia di diventare una succursale del suo Portogallo...
E io ne sono felice, davvero. Il vostro è­un campionato di altissimo livello, giocarvi non può che accrescere il bagaglio di esperienze di ogni giocatore. Compreso quello dei miei.

Jorge Andrade e Fernando Meira erano i due obiettivi dichiarati per la difesa bianconera. Nelle ultime ore il primo sembra aver superato il compagno, lei chi consiglierebbe?
Guardi, a partire dal 2004 il mio Portogallo ha avuto tre titolari in difesa: Ricardo Carvalho, Jorge Andrade e Fernando Meira. Per esigenze tattiche devo ruotarli, due giocano, l’altro sta in panchina. Perché li considero tutti sullo stesso piano e se andate a guardare le presenze in nazionale di ciascuno di loro, vedrete che quanto dico corrisponde al vero­.

Ok, ma tornando alla domanda precedente, il ct del Portogallo chi sceglierebbe tra i due?
Dipende dalle esigenze della Juventus­.

Cercano, oltre al valido difensore, il leader capace di guidare i compagni di reparto.
Jorge Andrade è­ uno che parla molto con i compagni. Da quel punto di vista per chi gli sta accanto è ­un punto di riferimento più di Fernando Meira. Il giocatore dello Stoccarda infatti è ­più taciturno, ma ha le qualità tecniche e atletiche per conquistarsi la leadership di qualsiasi difesa­.

Uno gioca in Spagna, l’altro in Germania. Carvalho in Inghilterra. Ora spunta, prepotente, la pista italiana. In Portogallo di difensori ne restano davvero in pochi...
E’ così, ma dal mio punto di vista non si tratta di un problema. L’importante è ­che quando si apre lo spazio per le nazionali, tutti rispondano alla chiamata con entusiasmo.

Di quello ce n’ è anche troppo a detta del presidente del Lione, Jean Michel Aulas...
Perché, cosa ha detto?­.

Che ha venduto Tiago perché giocava in nazionale e poi si dava malato nel Lione...
Il solito presidente. Quello del rapporto tra i club e le rappresentative nazionali è ­un problema serio, ma questo Aulas ha davvero esagerato. Dovrebbe semmai ringraziarmi.

Perché?
Perché è grazie a quanto Tiago ha fatto in questi anni in nazionale che lui ha potuto venderlo per una cifra vicina ai 15 milioni. La vetrina del Lione non è ­altrettanto accattivante agli occhi dei grandi club come la Juve.

I bianconeri sembrano piacerle un sacco...
Loro come il Milan o l’Inter. Sono formazioni che hanno fatto la storia del calcio mondiale e, tornando al concetto precedente, il fatto che cerchino giocatori portoghesi deve fare inorgoglire il nostro calcio.

Dica perché Tiago può fare bene nella Juve.
Perché è un ragazzo intelligente, capace di fare spogliatoio. E perché ha classe a sufficienza per fare bene ovunque. E di giocatori di classe, senza falsa modestia, un po’ me ne intendo­.

In compenso il calcio portoghese ha perso Miccoli, che ha lasciato il Benfica.
Fabrizio è un giocatore divertente, che ha regalato spettacolo quando le condizioni fisiche gliel’hanno consentito.

Ha parlato con Tiago e Andrade?
No, io mi trovo in Brasile e loro sono in vacanza. Lo farò tra qualche giorno, quando rientrerò Europa. E penso che dovrò fare loro i complimenti­.


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