Vincenzo Iaquinta è stato a lungo messo dalla stampa tra i giocatori che la Juventus avrebbe sicuramente sacrificato in fase di calciomercato. Ora che è iniziata la nuova stagione, non solo possiamo affermare che la dirigenza ha confermato di credere nelle doti del calabrese, ma è doveroso anche prendere atto che l'attaccante bianconero ha sempre espresso la sua volontà di rimanere a Torino:
"Ho letto sui giornali di una mia possibile partenza per Roma o Napoli e devo dire che mi ha dato un po’ fastidio. In realtà prima di partire per le vacanze in Calabria ho incontrato la dirigenza, che si è detta soddisfatta di me e io sono felice di rimanere, perché la Juve mi ha dato tanto e sento l’affetto dei tifosi.
Ci aspettano tre competizioni e un altro attaccante ci voleva. L’arrivo di Amauri ci rinforza ancor di più là davanti, dove lo scorso anno siamo stati i migliori. Io cercherò di giocare le mie carte per trovare più spazio possibile. Sono carico, ho voglia di dimostrare il mio valore. Giocare con il tridente? Con il mister non abbiamo parlato di moduli, ma lo scorso anno, contro la Roma, giocammo con tre punte sia all’andata che al ritorno e andò bene».
Per gli attaccanti è sempre meglio avere un centrocampista forte tecnicamente, che sappia verticalizzare. Va detto che nella Juventus c’è già: Tiago è questo tipo di giocatore e mi auguro che, se rimarrà, possa dimostrare il suo valore. Con il Tiago che ho sempre visto in allenamento, non servirebbero altri giocatori. Lo scorso anno ha giocato poco, e veniva da un campionato straniero, doveva ambientarsi. E poi c’è Zanetti, che sa lanciare bene le punte in profondità, lo abbiamo visto con Del Piero… Ora si fanno tanti nomi per il centrocampo, spero che arrivi un elemento forte e poi saremo competitivi con tutti. Xabi Alonso è un gran giocatore e anche Stankovic mi piace, ma leggendo sui giornali l’opinione dei tifosi, la vedo dura
Sono contento del ritorno di Lippi, lui mi ha sempre convocato, ha sempre avuto creduto in me e mi ha portato al Mondiale. Mi spiace però per Donadoni, perché anche lui mi ha dato fiducia
Nedved è sempre carico; appena lo avevo conosciuto lo scorso anno mi aveva impressionato per la sua grinta. A 36 anni ha ancora voglia di tirare il gruppo… Per me non smette neanche il prossimo anno, anzi, mi sa che smetto prima io di lui…"
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